Uniti per
“UNITI per” è movimento civico, costituito da amministratori locali, studenti, esponenti del mondo delle professioni, delle associazioni sindacali e datoriali, del volontariato e della cultura.
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“UNITI per” è movimento civico, costituito da amministratori locali, studenti, esponenti del mondo delle professioni, delle associazioni sindacali e datoriali, del volontariato e della cultura.
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“UNITI per” ricucire i territori sardi ed eliminare le disugualità e inequità
“UNITI per” riscoprire e valorizzare i talenti e la cultura di un'Isola capace di progettare il proprio futuro
SARDINIA FAMILY. Prima legge organica in Sardegna sul benessere familiare.
Stamattina 20.05.2025, i Consiglieri di Uniti hanno presentato una proposta di legge che ha richiesto mesi di studio e di confronto.
E' proposto, anzitutto, di cambiare il paradigma con cui le famiglie vengono intese nelle politiche pubbliche, ovvero semplice soggetto beneficiario di interventi socio assistenziali.
Le famiglie, volutamente al plurale perché le modulazioni sono differenti (a partire da quelle monogenitoriali), devono essere invece al centro delle scelte riguardo non solo l'organizzazione sociale, ma anche l'ambito della sanità, della formazione, del lavoro.
Le aziende e gli enti pubblici che praticano misure per il benessere familiare, consentendo concretamente la conciliazione vita-lavoro, aumentano in media la produttività e l'efficienza del 23%.
Il secondo obiettivo è quello di porre ordine alla frammentazione normativa e agli interventi spot su denatalità e spopolamento con una legge quadro che contiene le seguenti misure:
● Istituzione di "Distretti Sardinia Family" per favorire coesione territoriale e benessere familiare.
● Introduzione del marchio "Sardinia Family" come certificazione di qualità.
● Creazione della "Carta sarda per la famiglia" per facilitare l'accesso a servizi e agevolazioni e dello Sportello Unico per le famiglie, riducendo le difficoltà burocratiche.
● concessione di premialitá alle azienda che introducono, soprattutto alle donne, strumenti di conciliazione vita-lavoro.
● Azioni di formazione, ricerca e governance regionale integrata.
● Utilizzo razionale delle risorse già disponibili o fondi statali ed europei, pari a circa 60 mln di euro (una marea di soldi che sino ad ora poco hanno prodotto in termini di lotta allo spopolamento e alla denatalità).
A volte non bisogna inventarsi nulla. È sufficiente guardare ai modelli che funzionano, come quelli della Provincia Autonoma di Trento, con cui la Sardegna ha stipulato nel 2017 un Protocollo di Intesa che costituisce il punto di riferimento solido per invertire l'inferno demografico cui è piombata la nostra Terra.
Terra che ha tutte le energie per essere, al contempo, Blue Zone (isola dei centenari) e Family Zone (isola per le famiglie)
Servitù militare e Sardegna: una storia di occupazione senza fine. A inizio marzo in Commissione Difesa della Camera dei deputati è iniziato l’iter parlamentare del Disegno di Legge 1887, a firma dell’On. Paola Maria Chiesa (FdI), che mina in profondità le competenze delle regioni in materia ambientale, sottraendogli ogni controllo sui territori dove sorgono complessi militari”. A denunciarlo i consiglieri regionali del gruppo “Uniti per Todde”, Valdo Di Nolfo, Sebastian Cocco e Giuseppe Frau...... (leggi articolo)
UNIVERSITÀ DELLA SARDEGNA: IL GRUPPO “UNITI PER ALESSANDRA TODDE” CHIEDE UN PIANO REGIONALE PER TUTELARE IL SISTEMA UNIVERSITARIO
"Il gruppo consiliare Uniti per Alessandra Todde ha presentato una mozione in Consiglio Regionale, a firma dei consiglieri On. Sebastian Cocco, On. Giuseppe Frau e On. Valdo Di Nolfo, per chiedere un intervento concreto a sostegno del sistema universitario della Sardegna, messo in difficoltà dai recenti tagli previsti dalla legge di bilancio nazionale.
«La riduzione del Fondo di Funzionamento Ordinario (FFO) decisa dallo Stato avrà effetti pesantissimi sugli atenei di Cagliari e Sassari» – dichiarano i consiglieri firmatari – «I tagli, superiori al 3% per le università sarde, non solo mettono a rischio la qualità della formazione e della ricerca, ma compromettono anche le opportunità di carriera per i giovani ricercatori e il diritto allo studio per tanti studenti meritevoli».
Il sistema universitario sardo rappresenta un pilastro culturale, economico e sociale per l’intera Regione. Oltre a formare le nuove generazioni, gli atenei dell’Isola svolgono un ruolo cruciale nella ricerca e nell’innovazione, collaborando con istituti di eccellenza come INFN, INAF e INGV per progetti di rilievo internazionale, tra cui la candidatura della miniera di Sos Enattos a ospitare l’Einstein Telescope.
«La Regione ha già attivato numerosi strumenti a sostegno dell’università, ma riteniamo fondamentale un’azione coordinata per ottimizzare le risorse e compensare le riduzioni imposte dallo Stato. Per questo chiediamo alla Presidente della Regione di avviare una ricognizione dettagliata delle risorse pubbliche destinate agli atenei, attraverso una task force inter-assessoriale, per garantire un impegno finanziario stabile e una visione strategica di lungo periodo».
La mozione presentata in Consiglio Regionale punta a tutelare il diritto allo studio, la qualità della didattica e della ricerca, e la competitività del sistema universitario sardo, affinché l’istruzione superiore resti un motore di sviluppo per la Sardegna e non venga penalizzata da scelte politiche miopi".
Scrive l'On. Sebastian Cocco nei social media 10.03.2025
(...) I membri dei territori delle Alpi sono numerosi: Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, Roberto Pella, sindaco di Valdengo, in provincia di Biella, Luciano Caveri assessore Politiche europee della Regione Valle d’Aosta, Magali Altounian consigliera della Région Sud e Anne Rudisuhli consigliera dipartimentale delle Bouches-du-Rhône, quindi dell’area di Marsiglia. Non ci sono rappresentanti liguri.
L’unico membro supplente è Nicolas Evrard, sindaco di Servoz, nella valle di Chamonix.
Tra i membri ci sono anche la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, la presidente dell’Assemblea della Corsica, molto attiva al Comitato, Marie-Antoinette Maupertuis, e come supplente il presidente della stessa Collettività, Gilles Simeoni.
CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Mozione n. 32
FRAU – COCCO – DI NOLFO sulla necessità urgente di attivare procedure organizzative per il funzionamento e il potenziamento del registro tumori della Regione.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
– con l’articolo 1, comma 2, lettera a) della legge regionale 7 novembre 2012, n. 21 (Disposizioni urgenti in materia sanitaria connesse alla manovra finanziaria e modifica di disposizioni legislative sulla sanità) è stato istituito il registro tumori della Regione Sardegna, di seguito denominato RTRS;
– con il successivo regolamento regionale n. 2 del 14 novembre 2016 (Norme per il funzionamento del Registro tumori della Regione Sardegna, istituito con legge regionale 7 novembre 2012, n. 21), di seguito regolamento, è stato disciplinato il funzionamento del predetto registro;
– con la determinazione n. 1245 del 7 novembre 2018 (prot. n. 26059/2018) è stato istituito e disciplinato il flusso informatico del RTRS, predisposto da un gruppo tecnico del 31 ottobre 2018;
– con la legge 22 marzo 2019, n. 29 (Istituzione e disciplina della Rete nazionale dei registri dei tumori e dei sistemi di sorveglianza e del referto epidemiologico per il controllo sanitario della popolazione), è stato istituito il registro nazionale dei tumori e del referto epidemiologico;
– con decreto del Ministro della salute del 1° agosto 2023 è stato disciplinato l’uso del registro nazionale tumori che viene alimentato dai registri delle regioni e delle province autonome;
VISTE:
– la deliberazione della Giunta regionale 16 giugno 2015, n. 30/21 (Adozione Piano Regionale di Prevenzione 2014-2018), con la quale è stato adottato il Piano regionale di prevenzione (PRP) 2014-2018 che, nell’ambito del programma P-8.1 “Sorveglianza epidemiologica salute/inquinanti ambientali”, prevede l’attivazione del registro regionale tumori, con la messa a regime delle attività di raccolta, sistematizzazione, analisi e conferma dei casi di neoplasia su tutto il territorio regionale;
– la deliberazione della Giunta regionale 26 giugno 2018, n. 33/9 (Rimodulazione e proroga al 31.12.2019 del Piano Regionale di Prevenzione (PRP) 2014-2018, adottato con la deliberazione della Giunta regionale n. 30/21 del 16.6.2015), con la quale è stata prorogata al 31 dicembre 2019 la vigenza del PRP rimodulato secondo i criteri stabiliti nell’intesa Stato-Regioni – rep. Atti 247/CSR del 21 dicembre 2017, fermo restando il Quadro logico regionale (QLR);
VISTI INOLTRE:
– il regolamento che disciplina il registro tumori;
– la determinazione del Direttore generale della sanità 21 settembre 2017, n. 940 (Istituzione del gruppo tecnico regionale del registro tumori (GRTum)), con il mandato prevalente di programmare le azioni per l’avvio e la messa a regime del RTRS definendo gli aspetti tecnici e organizzativi per il funzionamento;
– il disciplinare tecnico flussi informativi sanitari, approvato con determinazione del Direttore generale della sanità 7 novembre 2018, n. 1245 (Definizione e attribuzione di attività, atti e provvedimenti alle SS.CC. e SS.SS.DD. afferenti al Dipartimento Area Tecnica);
CONSIDERATO CHE:
– il RTRS prevede un’articolazione di tipo federato, costituito da una struttura unitaria di coordinamento, il coordinamento regionale del registro tumori (CRRT) da “un data warehouse” centralizzato e da tre registri tumorali locali (RTL), ciascuno corrispondente ad una macroarea del territorio della Sardegna e ubicato presso il dipartimento di prevenzione competente per territorio, così distinti:
– registro tumori nord Sardegna, comprendente la circoscrizione territoriale delle aree socio sanitarie locali (ASSL) di Sassari e Olbia;
– registro tumori Sardegna centrale, comprendente la circoscrizione territoriale delle ASSL di Nuoro, Ogliastra e Oristano;
– registro tumori sud Sardegna, comprendente la circoscrizione territoriale delle ASSL di Cagliari, Medio Campidano e Sulcis Iglesiente;
– la struttura deputata a raccogliere i dati provenienti dai tre registri tumori locali per l’elaborazione delle informazioni epidemiologiche e statistiche ai fini di programmazione, gestione, controllo e valutazione dell’assistenza sanitaria è il “data warehouse” centralizzato del RTRS, collocato presso l’Osservatorio epidemiologico regionale (OER) della Direzione generale della sanità della Regione;
– la deliberazione della Giunta regionale 23 febbraio 2024, n. 5/40 (Registro tumori della Regione Sardegna. Indirizzi organizzativi), e la deliberazione della Giunta regionale 15 febbraio 2024,
n. 4/58 (Registro tumori della Regione Sardegna. Individuazione del Centro di riferimento regionale, ai sensi del decreto del Ministro della Salute 1° agosto 2023) hanno individuato il Dipartimento sanità digitale e innovazione tecnologica dell’Azienda regionale della salute (ARES), quale centro di riferimento regionale (CRR) del RTRS, ai sensi del decreto del Ministro della salute 1 agosto 2023 (Registro nazionale tumori);
RILEVATO che il predetto impianto del RTRS non è mai stato completato, dal momento che il registro tumori del nord Sardegna e quello della Sardegna centrale, entrambi accreditati a livello nazionale presso l’Associazione italiana registri tumori (AIRTUM) e internazionale presso l’International Agency for research on cancer (IARC), sono già attivi e operanti rispettivamente dal 1993 e dal 2002, mentre il registro tumori del sud Sardegna non è ancora operativo e necessita dell’accreditamento che sarebbe in fase di definizione, anche alla luce delle modifiche richieste dal Garante della privacy, in coerenza con le nuove norme vigenti per i dati sanitari e la loro diffusione, anche ad uso statistico e scientifico;
EVIDENZIATO che:
– la pandemia Covid-19 oltre ad accrescere le problematiche del sistema sanitario regionale, dovute principalmente alla progressiva riduzione del personale sanitario, ai continui ridimensionamenti dei servizi assistenziali e sanitari in tutti i territori, specialmente in quelli più interni della Sardegna, ha avuto pesanti riflessi sulla capacità di prevenzione e assistenza oncologica;
– a livello europeo e internazionale nel solo anno 2022 sono stati diagnosticati circa 20 milioni di nuovi casi di tumore e si sono verificati quasi 10 milioni di decessi per cancro (fonte IARC);
– le previsioni per il 2050, che tengono conto delle proiezioni di crescita della popolazione mondiale e del suo progressivo invecchiamento, suggeriscono che le persone che scopriranno di avere un tumore saranno circa 35 milioni (fonte Associazione italiana ricerca sul cancro – AIRC);
– nel 2023, in Italia, erano stimate 395.000 nuove diagnosi di cancro (nel 2020 erano 376.600), 208.000 negli uomini e 187.000 nelle donne, con un incremento di oltre 18.000 casi in tre anni e nei prossimi due decenni il numero assoluto annuo di nuove diagnosi oncologiche in Italia aumenterà in media dell’1,3 per cento per anno negli uomini e dello 0,6 per cento per anno nelle donne;
– i decessi in Sardegna sono stati nel 2021 il 33,01 per cento con 5244 casi, diventando la prima causa di morte, in aumento del 1,01 per cento, rispetto al 32 per cento del 2020, e addirittura al di sopra della media nazionale che è il 29,4 per cento. In Sardegna dunque rispetto alla media e al nord Italia ci si ammala di meno ma si muore di più (da ISTAT 2022);
ATTESO che:
– il completamento e la piena operatività del registro tumori consentirebbe la quantificazione dell’incidenza, prevalenza e sopravvivenza, delle patologie oncologiche nonché di avere un quadro completo e dati certi su numeri, caratteristiche e condizioni dei pazienti affetti da tumori nell’Isola;
– la piena operatività del registro non possa prescindere dalla definizione di un sistema di flusso e gestione dei dati che abbia alla base il referto istologico definitivo in coerenza con i codici snomed del servizio di anatomia patologica della Sardegna, che consenta la registrazione dei casi certi e unici con identificazione in ciascun servizio di anatomia patologica di uno specialista patologo di riferimento responsabile del database interno, in rete con gli altri nodi del sistema a livello regionale;
– la piena operatività del RTRS è funzionale al corretto trasferimento dei dati regionali al database nazionale;
– il RTRS, svolgendo una funzione di identificazione tempestiva dei problemi sanitari emergenti, è universalmente riconosciuto quale strumento fondamentale per l’organizzazione, il controllo e la valutazione degli interventi di sanità pubblica, nell’ambito della programmazione per la prevenzione, diagnosi e cura delle patologie neoplastiche;
RITENUTO, pertanto, necessario ed improcrastinabile procedere al completamento e potenziamento del RTRS considerata anche la sua funzione preventiva in attuazione dei principi comunitari quali il principio di precauzione e il principio del chi inquina paga,
impegna il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale:
1) a completare il percorso istitutivo del RTRS assicurandone la piena operatività e ottimizzando il flusso informativo anche in funzione del corretto e completo trasferimento dei dati regionali al database nazionale;
2) ad impartire gli indirizzi ed eventualmente ad adottare tutti gli atti necessari alla creazione di un comitato scientifico RTRS, che svolga funzioni di indirizzo, di controllo degli standard e dei sistemi e metodi utilizzati, di valutazione della qualità e dell’uniformità nella raccolta e gestione dei dati.
Cagliari, 20 gennaio 2025
BANCHETTI DELLA LEGA CONTRO LA PRESIDENTE DELLA REGIONE.
COMUNICATO STAMPA GRUPPO UNITI PER ALESSANDRA TODDE
Nel podio delle amenità prodotte in questi giorni, la Lega consegue, al contempo, il primato dell'oro e del bronzo. Oro, per il record di soldi pubblici pari a 49 milioni di euro sottratti ai bisogni dei cittadini, anche sardi; bronzo, come la loro faccia acconciata per chiedere le dimissioni della Alessandra Todde.
Invece di esercitare la prudenza di Giorgia Meloni, forse perche anche lei nel 2022 ha rischiato la decadenza per errori nella rendicontazione, i leghisti si avventurano in iniziative mirate più a contarsi - non ci vorrà moltontempo, peraltro- dopo la debacle delle elezioni regionali. Forse dà fastidio l'approccio istituzionale della Presidente, sicura della condotta irreprensibile e trasparente sulle spese elettorali e fiduciosa nell'operato della Magistratura. Specie dopo che si apprendono maggiori notizie più sulla votazione dei componenti del collegio di garanzia. Concetti estranei al loro leader Salvini, sordo ai problemi infrastrutturali della Sardegna - a partire dalle ferrovie - e al comprimario Solinas, anch'egli impegnato a ricostruirsi invano la fedina politica ma per ora alle prese con quella penale.
I banchetti per noi richiamano la partecipazione democratica; e bisogna averne rispetto. Per loro i baccanali di Sardara; e bisogna averne disprezzo.
Davanti all'ennesima reazione scomposta di chi non ha nulla da insegnare sul piano morale e politico a chi le istituzioni le serve con disciplina e onore, noi proseguiamo a lavorare nell'interesse della Sardegna, confortati dal consenso dei sardi che hanno premiato Alessandra Todde e relegato la Lega alla sostanziale irrilevanza politica. Ma, come si dice, anche le pulci hanno la tosse.
UNITI PER ALESSANDRA TODDE
Alla presidente Alessandra Todde, dichiarata decaduta dal Collegio regionale di garanzia elettorale per presunte irregolarità nella rendicontazione delle spese della campagna elettorale, arriva il sostegno della lista civica che l’ha sostenuta alle recenti elezioni regionali. Uniti per Alessandra Todde ribadisce «pieno sostegno alla Presidente e condivide totalmente il suo pensiero caratterizzato da equilibrio, piena fiducia nella magistratura e forte determinazione nel proseguire l'azione politica e amministrativa volta a trovare le giuste soluzioni alle numerose criticità che affliggono i sardi come la sanità e il lavoro. Siamo fiduciosi nella conclusione positiva di questa vicenda».